Selezione Psicoattitudinale Concorso Magistrati con il dott. Vincenzo Castaldo, già Capitano Psicologo Selettore Militare e fondatore di Invictus Concorsi.
Selezione Psicoattitudinale Concorso Magistrati – Introduzione
La Selezione Psicoattitudinale per il Concorso Magistrati è stata oggetto di discussione in questi giorni da parte del Governo.
Stando alle notizie più recenti, l’introduzione di un sistema di valutazione psicoattitudinale per gli aspiranti Magistrati italiani sarebbe stata accantonata.
In questo paese di dinosauri, tutti chiedono la rivoluzione. Poi, quando inizi a mettere mano ai poteri di questa o di quell’altra compagine, “chissà perché”, tutta la voglia di cambiamento della Cosa Pubblica viene sempre colorata immediatamente di “nero”.
Così, proteste ideologizzate lanciano la palla in tribuna, sperando che i più avveduti non si accorgano che di ideologico c’è ben poco in quelle proteste. E che si tratta solo di questioni di potere e di mantenimento dello status quo.
Se a questa tipica doppia morale pubblica italiana, poi, aggiungiamo la sensazione che a volte emana questo Governo, ovvero di elefanti in una cristalliera, alludendo al fatto che, anche quando animati dalle migliori intenzioni, dimostrano di non aver ancora assimilato pienamente i codici comunicativi propri della politica italiana, che mal tollerano, tra le altre cose, la “crudezza”, ebbene il dado è tratto.
Quello dei Test Psicoattitudinali per i Magistrati è stato solo uno Slogan?
Vedasi, in tal senso, le recenti uscite, ma ancor più direi il tempismo imperfetto, del Ministro della Difesa Crosetto che, tra tutti i momenti disponibili per poter esprimere le proprie “preoccupazioni” riguardanti una parte della Magistratura, va a scegliere proprio quello che vede in atto una delicatissima riforma della Giustizia.
O, ancora, alle successive dichiarazioni del Ministro Nordio che, nel tentativo di difendere l’idea dei test psicoattitudinali per i Magistrati, rincara la dose parlando, in realtà di esame psichiatrico. Ora, non bisogna essere necessariamente esperti selettori per rendersi conto che quando si parla di psichiatria si parla fondamentalmente di “questioni” che hanno poco o nulla a che vedere con una semplice valutazione psicoattitudinale.
E, nemmeno, può ritenersi confortante la successiva dichiarazione, sempre del Ministro della Giustizia, con la quale nega di avere bocciato i test psicoattitudinali per i magistrati ma che, pur dichiarandosi d’accordo, li ha dovuti accantonare “per il semplice fatto che non era inserito nel testo del provvedimento…”. Ammettendo, in sostanza, di non aver fatto seguire allo slogan uno studio realistico e professionale di tale possibilità selettiva.
Selezione Psicoattitudinale Concorso Magistrati – Perché sarebbe doveroso
Al di là di tutte le possibili analisi poltiche del caso, che esulano dall’intento di questo articolo, torniamo al dato tecnico, ovvero alla potenziale utilità della valutazione psicoattitudinale degli aspiranti Magistrati.
La Selezione Psicoattitudinale in un Concorso per Magistrati sarebbe cosa buona e giusta perché la preparazione accademica, le hard skill, centrano poco o nulla con le competenze emotive e relazionali (soft skill), per citarne solo alcune. Competenze, queste “soft”, che siamo certi, anche in questo delicatissimo comparto istituzionale, faranno la differenza tra ottimi Magistrati e Magistrati brillanti.
Dunque, senza nulla togliere al procedimento di reclutamento attuale, si tratterebbe solo di “aggiungere” una fase ulteriore di valutazione.
Valutazione che risulta tanto più cruciale quanto importante e delicato è il ruolo a concorso. Credo che tutti noi vorremmo esser giudicati da Persone mature ed equilibrate.
Modelli di Reclutamento Efficaci
Come avevo già fatto notare in un altro articolo dallo stesso sapore vagamente utopico del presente, Concorsi Insegnanti e Selezione Psicoattitudinale, non bisogna andare troppo lontano per carpire immediatamente dei modelli all’avanguardia di selezione psicoattitudinale che potrebbero essere facilmente adattati al Concorso Magistrati.
Si tratta della Selezione Psicoattitudinale operata in ambiti militari e di polizia.
Tutti i Concorsi Pubblici indetti da Forze Armate e Forze di Polizia, infatti, prevedono tra le varie altre prove di selezione (Quiz, Visite Mediche, Prove di Efficienza Fisica, ecc.) anche gli accertamenti attitudinali.
In particolare, gli accertamenti attitudinali, possono prevedere uno o più step:
- Test Attitudinali (ragionamento, attenzione, memoria, ecc.);
- Test di Personalità (Obiettivi, Semi-proiettivi e, più raramente, Proiettivi);
- Colloquio Psichiatra;
- Colloquio Psicologo;
- Colloquio Attitudinale (a cura del Perito Selettore);
- Colloquio Collegiale Commissione Accertamenti Attitudinali;
- Tirocinio;
- Prove di Assessment Center.
Attraverso tali metodi, Militari e Forze dell’Ordine da decenni si assicurano la valutazione di questa preziosa componente personale e attitudinale, difficilmente valutabile altrimenti.
Selezione Psicoattitudinale Concorso Magistrati – Auspici
Grazie alla presenza nel panorama nazionale di modelli di reclutamento psicoattitudinale estremamente validati nel tempo, occorrerebbe davvero poco per introdurre la Selezione Psicoattitudinale nel Concorso Magistrati.
Si tratterebbe, in estrema sintesi, solo di definire un profilo ideale a cui ispirarsi nella valutazione.
Ovvero, individuare e operazionalizzare una serie di caratteristiche psicoattitudinali ritenute indispensabili per poter operare con efficacia ed efficienza.
Proprio come hanno disposto tutte le Forze Armate e Forze dell’Ordine per ogni singolo profilo a concorso (Ufficiali / Commissario, Marescialli / Ispettori, Agenti / Volontari).
E, infine, definire procedure selettive oggettivabili, condivise e trasparenti.
Tuttavia, non siamo sprovveduti e sappiamo benissimo quali potrebbero essere le resistenze della Magistratura in tal senso, solo in parte giustificabili.
Primo su tutti, il timore che questo strumento valutativo possa essere usato in chiave politicamente perversa. Per esempio, “purgativa” o minatoria.
Ebbene, come per tutti gli artefatti umani, nulla di per sé può essere considerato deprecabile o pericoloso. Ma è sempre l’uso che ne determina la valenza, positiva o nefasta.
Motivo per cui si tratterebbe solo di individuare, contestualmente ai profili ideali e alle procedure di cui sopra, professionisti selettori slegati da qualunque ambizione politica. Professionisti che hanno a cuore solo il buon fare (ed essere) psicologico.
Restiamo a vedere. Intanto, Attenti al Gorilla!