Invictus Concorsi

Ricorso nei Concorsi Militari e di Polizia

Ricorso nei Concorsi Militari e di Polizia

Ricorso nei Concorsi Militari e di Polizia. Ne vale sempre la pena?

Scoprilo con un ex Ufficiale psicologo selettore.

Ricorso nei Concorsi Militari e di Polizia: Considerazioni Preliminari

A te Candidato/a che stai valutando la possibilità di fare Ricorso nei Concorsi Militari e di Polizia, leggi queste considerazioni. E rifletti attentamente su questa possibilità.

Come saprai è possibile impugnare una valutazione di non idoneità psicoattitudinale attraverso tre possibilità:

  • istanza di riesame (solo per accertamenti psico-fisici);
  • ricorso al TAR (Tribunale Amministrativo Regionale);
  • ricorso al CdS (Consiglio di Stato).

Mentre per l’istanza di riesame (ove prevista) l’iter è relativamente semplice, lo stesso non può dirsi per le altre due possibilità, che richiedono molto più tempo e denaro per essere intraprese.

Ma ciò che intendo condividere con te non sono considerazioni legali, che esulano dalle mie competenze, quanto psicologiche.

Ricorso nei Concorsi Militari e di Polizia: Impatto Emotivo

Molto spesso, sentirsi dire NON IDONEO (leggi anche Non idoneo/a e ora?) suscita emozioni, sentimenti e reazioni tutt’altro che piacevoli.

Dalla tristezza alla rabbia, dalla vergogna alla superbia, le reazioni, al di là della particolare tipologia, sono spesso forti, cioè emotivamente intense, e sgradevoli.

E, credimi, se ti dico che nessuna decisione dovrebbe (posta la possibilità di differimento) mai essere adottata in tali condizioni emotive.

Il rischio di agire impulsivamente, ovvero di agire non tenendo nella giusta considerazione le conseguenze delle nostre azioni, è veramente elevato in queste circostanze.

Ricorso nei Concorsi Militari e di Polizia: Indicazioni Utili

Ergo, a te che magari stai leggendo questo post divorato dai dubbi se procedere o meno con un Ricorso nei Concorsi Militari e di Polizia, ti offro alcuni utili consigli volti proprio ad aumentare il tuo spazio riflessivo, onde diminuire quello impulsivo:

1. Ripercorri l’iter degli accertamenti attitudinali

Innanzitutto, la prima cosa da fare, magari non subito dopo aver ricevuto la notifica ma quando le emozioni sono un pò meno intense, è fare una moviola della fase concorsuale in cui ti sei arrestato (in questo caso gli accertamenti attitudinali) e chiederti se potevi far di meglio e se hai dato tutto te stesso/a. Se ti è stato dato un giudizio finale, anche se estremamente sintetico, chiediti se in qualche modo poteva rispondere al vero in quel particolare momento.

Naturalmente, quando la notifica non avviene in presenza della Commissione che spiega i motivi di non idoneità, l’unica possibilità di conoscere in modo approfondito tali motivazioni sarà quella di esercitare il diritto di accesso agli atti amministrativi.

2. Professionalità degli operatori

In secondo luogo, devi considerare che chi ti ha valutato generalmente non è un sadico, che gode ad infliggere dolore e a dispensare non idoneità a destra e a manca.

Non nego assolutamente la possibilità che si possano commettere errori di valutazione ma, questa possibilità, purtroppo per te ma per fortuna della scienza e delle organizzazioni che assumono determinati professionisti, è molto remota. Alle spalle si hanno anni e anni di selezioni che significano migliaia e migliaia di colloqui e test somministrati.

E’ pertanto molto difficile che un selettore e, ancor più, un’intera Commissione Attitudinale non si accorgano di errori grossolani e macroscopici. Già, perché solo in questi casi avresti qualche seria chance. Infatti, un’organizzazione militare e/o di polizia può decidere in totale autonomia quali criteri valutativi adottare. E, dunque, nessun giudice potrà mai metterci bocca, se non, appunto, per evidenti vizi di forma (mai, invece, nel merito: a patto di non asserire improbabili idiozie).

Ciò che, a dirla tutta, potrebbe accadere un pò più frequentemente dell'errore, è una valutazione che trova un non completo accordo inter-soggettivo tra i valutatori. Ovvero, due selettori valutano un profilo "al limite", cioè che presenta una serie di criticità e a quelle criticità, che entrambi considerano tali (l'ipotesi di errore potrebbe sussistere se uno dei due le considerasse, all'opposto, non-criticità o addirittura risorse), semplicemente gli assegnano un peso (in termini di criticità) diverso. Evenienza, tuttavia, che non avrebbe alcuna rilevanza legale, ma solo tecnico-scientifica.

3. Tieni in considerazione il “contesto”

Devi assolutamente tenere bene a mente che essere valutati non idonei a livello psicoattitudinale non significa che hai necessariamente qualcosa di grave o psicopatologico e, soprattutto, che non vai bene così come sei “ora, sempre e ovunque” (ovvero in qualsiasi altro contesto lavorativo). La non idoneità è sempre riferita al qui e ora dei test e del colloquio psicoattitudinale.

Questo per dire che hai sempre la possibilità di poter sovvertire un esito simile e, ancor più, che seppur non idoneo/a per un contesto militare o di polizia, puoi andare più che bene per decine di altri contesti professionali!

4. Non idoneità come “protezione”

La non idoneità, per quanto dolorosa e indesiderata, non è solo una risposta ad una committenza che richiede ai selettori di valutare i candidati. Quando operata in scienza e coscienza, è anche un servizio psicologico di protezione per il candidato. Perché valutare idoneo un candidato non ancora pronto a livello psicoattitudinale significherebbe esporlo ad un contesto di impiego, spesso, ad alto impatto emotivo.

Ricorso o non Ricorso nei Concorsi Militari e di Polizia? Questo è il problema!

Con questo, però, non sto cercando di demoralizzarti o scoraggiarti sei hai maturato la decisione di avanzare un Ricorso nei Concorsi Militari e di Polizia. Ti sto soltanto dicendo di essere veramente certo/a di esserti trovato/a direttamente nella posizione di aver vissuto un’ingiustizia. E in ogni caso, sarebbe consigliabile sentire prima un/a professionista serio/a e competente che ti possa aiutare nel separare i “fatti” dai “sentimenti” che, per quanto vissuti sinceramente, potrebbero non avere nessuna rilevanza legale.

Ricorso nei Concorsi Militari e di Polizia – Approccio “Invictus”

Posto il sacrosanto diritto di ricorrere nelle opportune sedi che, ripeto, qui non si vuole affatto scoraggiare o sminuire, l’approccio che si ritiene più proficuo è quello della resilienza. Molti pensano che Invictus si traduca in “invincibile”. In realtà la traduzione più corretta sarebbe “indomito”, ovvero “che non si arrende” (vai alla poesia Invictus).

Tradotto in chiave concorsuale: approfitta (per quanto possa suonarti strano questo concetto di fronte ad un evento spiacevole) della tua battuta d’arresto per cercare di migliorarti, se la tua intenzione è quella di riprovarci. Di considerare che “forse” quella valutazione di non idoneità, per quanto dolorosa, “forse”, poteva anche starci. Di aumentare la tua consapevolezza e, magari chissà, potresti accorgerti che il tuo desiderio ti conduce altrove, verso altre direzioni professionali.

Insomma, prova a porti responsabilmente e sinceramente in discussione. A trasformare il dolore e il disappunto in motivo di riflessione e riscatto.

Monito ai vfp1 e alle idoneità “passate”

Proprio perché la valutazione di idoneità psicoattitudinale si basa sempre sul qui e ora dell’osservazione, può accadere tranquillamente che una persona valutata in precedenza idonea possa non trovare ulteriore conferma in un momento successivo o diverso (altra organizzazione).

E questa evenienza può accadere per almeno due ragioni.

Una prima ragione, risiede nella circostanza che tra le due valutazioni possa accadere qualche evento traumatico o, più semplicemente, alquanto compromettente da un punto di vista psicologico (lutti, malattie, incidenti, ecc.), ovvero in grado di influire negativamente sulla performance selettiva.

Altra questione da considerare riguarda la specificità della valutazione psicoattitudinale per Forza Armata/di Polizia e, ancor più, per ruolo a concorso.

Molti pensano (almeno da quanto sto riscontrando nella mia attività professionale attuale) che se sono stati valutati idonei, per dirne una, come VFP1 di una forza armata, “automaticamente” saranno valutati idonei in una forza di polizia. Oppure, per restare nello stesso ambito organizzativo (poniamo in Marina), se sono già da diversi anni un volontario della Marina (che sia VFP1 o VFP4), automaticamente risulterò idoneo come allievo Maresciallo o allievo Ufficiale della stessa forza armata.

In realtà le cose non sono affatto così scontate e lineari. E questo accade (potrebbe accadere) perché i profili richiesti dalle varie forze armate e di polizia, così come all’interno di una stessa organizzazione tra ruoli gerarchici diversi, sono appunto differenti.

Tradotto in parole povere: non è detto che un volontario di una forza armata possa rispondere positivamente al ruolo di Ufficiale.

Così come non è scontato che un bravo agente di polizia possa ricoprire un incarico di forza armata con altrettanta efficacia (e viceversa!).

Preparazione Psicoattitudinale con un ex Ufficiale Psicologo Selettore

Se alla luce delle tue riflessioni hai deciso di accantonare la via del Ricorso nei Concorsi Militari e di Polizia e di intraprendere la via della resilienza, contattami.

Grazie alla mia passata esperienza nelle selezioni militari in qualità di Ufficiale psicologo, posso aiutarti ad orientarti verso la scelta più consona ai tuoi desideri e alle tue inclinazioni psicoattitudinali, nonché fornirti, in soli due appuntamenti (Test + Colloquio Psicoattitudinale), il tuo grado di prontezza psicoattitudinale.

Inoltre, al termine della preparazione, sarà garantito supporto psicoattitudinale (domande, dubbi e chiarimenti) fino al giorno dei tuoi accertamenti attitudinali.

Con Invictus Concorsi non perdi mai: o vinci o impari.

Ricorso nei Concorsi Militari e di Polizia. Ne vale sempre la pena?