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Il Perito Selettore Militare e di Polizia

Il Perito Selettore Militare e di Polizia

Il Perito Selettore Militare e di Polizia. Indicazioni Utili con un ex Ufficiale psicologo selettore militare.

Fra tutti i colloqui previsti dai concorsi nelle Forze Armate e nelle Forze dell’Ordine, quello con il Perito Selettore è sicuramente uno dei più temuti. Molti dei timori che aleggiano intorno a questa figura risiedono nella convizione, abbastanza diffusa sui social e sul web in generale, che questo colloquio venga condotto prevalentemente con la tecnica della Stress Interview.

Dunque, con uno stile di conduzione estremamente indagatorio, sfidante e incalzante. Anche se ciò non è, a mio avviso, sempre vero, poiche’ molto dipende anche dal livello di ansia prestazionale con cui si affronta questo colloquio, nonché dalla particolare sensibilità emotiva individuale, vorrei fare alcune precisazioni che spero ti potranno servire per affrontare questo delicato step selettivo.

Il Perito Selettore Militare e di Polizia: facciamo un po’ di chiarezza.

Sfogliando molti post, articoli e domande presenti sul web, mi sono reso conto che c’è molta confusione rispetto a questa particolare figura professionale. In particolare, ho notato una certa confusione tra perito selettore e psicologi militari e delle forze dell’ordine.

Con il termine Perito Selettore si indica un Ufficiale non appartenente alle specialità psicologo/psichiatra che, dopo un corso di formazione, consegue la qualifica di Ufficiale Perito Selettore.

Il Perito Selettore, dunque, non essendo un professionista della salute mentale, potrà occuparsi esclusivamente di Selezione Attitudinale.

Ciò significa che può somministrare test e colloqui esclusivamente di natura attitudinale e, giammai, di natura psicologico-psichiatrica.

Quanto ai test di natura attitudinale si tratta di:

  • test/prove di gruppo (assessment center, public speaking, discussione di incidenti/casi critici, ecc.).

Volendo fare un paragone con il mondo aziendale, potremmo equiparare il colloquio con il Perito Selettore al colloquio con la linea o line (responsabile d’area).

E guarda caso, altra similitudine, anche nel mondo civile il colloquio con la linea avviene generalmente alla fine, come ultima e determinante fase dell’iter selettivo.

Il Perito Selettore e il colloquio attitudinale

Quali sono le differenze tra un colloquio psico-attitudinale e un colloquio attitudinale?

Mentre il primo colloquio è condotto da Ufficiali/Funzionari psicologi e/o psichiatri, il secondo è tenuto da personale non sanitario, ovvero dai Periti Selettori.

Con riguardo alla natura dei due colloqui, devi sapere che mentre il primo valuta la persona sia da un punto di vista psicologo e/o psichiatrico (armonia e integrazione intra e interpsichica), sia da un punto di vista attitudinale, il secondo colloquio pone l’accento esclusivamente sulle capacità e le competenze personali e professionali in funzione dell’adattamento al ruolo e al contesto militare o di polizia (attitudine).

L'attitudine (dal latino aptitudo -ĭnis, da aptus "adatto") si riferisce ad una predisposizione o capacità potenziale di svolgere efficacemente una determinata attività, che si concretizza in comportamento solo in particolari condizioni ambientali (necessità) e motivazionali (volontà).
L'attitudine non va confusa con il concetto di atteggiamento, che indica invece un modalità emotiva, cognitiva e comportamentale (benché modificabile) già costituita.

Insomma, posta la tua armonia psicologica (valutata da psicologi e psichiatri), il Perito Selettore valuta in modo specifico se sei anche adatto/a a ricoprire il ruolo a concorso.

Già, perché le due componenti, benché spesso correlate, non sempre vanno di pari passo.

Può capitare, infatti, che una Persona, anche se sostanzialmente armonica e integrata da un punto di vista psicologico, possa non risultare adatta alla vita militare o di polizia, per i più svariati motivi (ovviamente, sempre in riferimento al momento attuale della valutazione).

Il Perito Selettore Militare e di Polizia: Approccio Operativo

Inoltre, altra considerazione riguardante questo colloquio è che, non avrai a che fare con uno psicologo o psichiatra militare o di polizia. Di fronte a te avrai un funzionario che opera in uno dei molteplici ruoli ordinari, magari con incarichi operativi. Questa esperienza sul campo, unitamente alla qualifica di perito selettore, consente una valutazione esclusivamente attitudinale.

Al vaglio, dunque, non sarà la tua intima personalità, di esclusiva pertinenza psicologica e psichiatrica, ma il tuo esser adatto/a o meno a ricoprire il ruolo a concorso.

Ne consegue che, di solito, questo colloquio assume una connotazione molto “concreta”, ossia operativa. Risulta, dunque, fondamentale prima di approcciare questo colloquio una notevole conoscenza del ruolo e del contesto organizzativo di riferimento.

Domande Perito Selettore

Dunque, abbiamo visto che, non essendo specialisti in Psichiatria e Psicologia, i Periti Selettori possono occuparsi esclusivamente di Selezione Attitudinale. Ciò significa che non possono valutare (se non in termini impliciti) la personalità degli aspiranti militari e agenti delle forze dell’ordine, ma solo le loro attitudini rispetto al ruolo e alla qualifica a concorso.

Premessa l’assoluta imprevedibilità delle specifiche domande di un Perito Selettore, possiamo al più individuare le aree di valutazione attitudinale, che possono riguardare:

  • abilità comunicative;
  • fiducia in se stessi;
  • bagaglio culturale;
  • esperienze lavorative pregresse;
  • interessi personali;
  • rete sociale (famiglia, amici, relazioni significative);
  • capacità relazionali (rapporto tra pari e rapporto con l’Autorità);
  • conoscenza dello specifico ruolo a concorso;
  • conoscenza organizzativa;
  • motivazione e attese professionali;
  • eventuali altri elementi di interesse rispetto alle funzioni da svolgere;
  • eventuale richiesta di approfondimento psicologico per i successivi Colloqui Psicoattitudinali (ove previsti).

Come affrontare il colloquio con il Perito Selettore?

  1. Aspetto curato (e sobrio);
  2. Atteggiamento formale (ma non “robotico”);
  3. Risposte esaurienti e focalizzate;
  4. Preparazione attitudinale adeguata (soprattutto per quanto riguarda i test di logica e la conoscenza del ruolo e del contesto di riferimento);
  5. Sincerità.

La tua missione è stimolare Fiducia nella tua Persona, e la fiducia la ricevi solo se riuscirai a trasmetterla tu per primo/a, sottolineando quegli aspetti di te, reali, che ritieni essere in linea con i valori militari e di polizia.

Se vuoi approfondire ulteriormente l’argomento leggi le Domande Colloquio Psicologo Militare.

Alcune riflessioni…

Posta la professionalità dei periti selettori che qui non è assolutamente in discussione, ritengo che la selezione psicoattitudinale, in qualunque ambito, pubblico e privato, debba essere ad appannaggio esclusivo di psicologi e psichiatri.

A mio avviso l’onnipresente e ineliminabile rischio di incappare in errore, già forte per i professionisti della salute mentale, potrebbe aumentare sensibilmente con operatori che non hanno maturato una formazione accademica di natura psicologica o psichiatrica e, ancor più, di natura psicoterapica (leggi Accertamenti Attitudinali: Errori e Pregiudizi).

In particolare, credo che sarebbe molto più proficuo l’impiego del perito selettore attitudinale durante i tirocini attitudinali, laddove previsti. Oppure, più semplicemente, prevedere la relativa fase selettiva (attitudinale) direttamente sul “campo”, ovvero nei centri di addestramento.

Perché è a questo punto, ovvero sul campo, che un Ufficiale perito selettore potrebbe davvero fare la differenza (rispetto a psicologi e psichiatri). Mettendo in luce l’esperienza diretta di chi ha vissuto in prima persona le esperienze oggetto di valutazione.

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Con Invictus Concorsi non sarai trattato da “cliente”. Non saranno forniti “consigli” inutili e fallimentari sui test. Non ti verrà indicata la risposta “giusta” (che non esiste a prescindere dalla tua Persona).

Grazie alla mia pregressa e diretta esperienza nel settore dei Concorsi Militari, potrò valutarti “realmente”. Contattami.

Le indicazioni che ti fornirò (risorse e limiti da migliorare) saranno indirizzate alla tua Persona.

Il mio obiettivo non è soltanto di aiutarti a superare gli accertamenti attitudinali, ma anche di aiutarti a diventare una persona più consapevole e, possibilmente, auto-efficace.

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