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Concorso Psicologo Militare

Concorso Psicologo Militare: Caratteristiche Psicoattitudinali

Concorso Psicologo Militare: Caratteristiche Psicoattitudinali. Riflessioni pre-concorsuali per aspiranti Psicologi Militari/di Polizia con un ex Ufficiale Psicologo Militare.

Tra le varie possibilità di impiego offerte dal panorama della pubblica amministrazione ad uno/a psicologo/a ai giorni nostri, quelle offerte dalle Forze Armate e dalle Forze dell’Ordine sono sicuramente tra le più prestigiose, peculiari ed entusiasmanti.

Concorso Psicologo Militare: Caratteristiche Psicoattitudinali e Requisiti

I requisiti di partecipazione principali sono:

  • un’età massima che generalmente oscilla tra i 32 e i 35 anni (a seconda della Forza Armata o dell’Ordine desiderata);
  • il possesso di una Laurea Magistrale o Specialistica in Psicologia;
  • abilitazione all’esercizio della professione
  • e, come sempre quando si tratta di Forze Militari e di Polizia, una condotta irreprensibile.

Concorso Psicologo Militare: Caratteristiche Psicoattitudinali e Fasi Selettive

Le fasi del processo di selezione sono lunghe e complesse e prevedono generalmente:

  • Prova di cultura generale
  • Una o più prove scritte di cultura tecnico-professionale
  • Accertamenti psicofisici
  • Prove di Efficienza Fisica
  • Accertamenti Attitudinali (come potrai immaginare, estremamente approfonditi)
  • Prova orale di natura tecnico-professionale
  • Eventuale accertamento della Lingua Inglese (o di altra lingua straniera)

Compiti e Funzioni

Per quanto riguarda i principali campi di applicazione di uno psicologo militare li possiamo riassumere in:

  • attività clinica (ossia, supporto individuale e di gruppo);
  • ricerca/consulenza organizzativa;
  • formazione;
  • e, ovviamente, selezione del personale che, insieme al supporto, resta l’attività, oserei dire, di “elezione” in tutte le Forze Armate e di Polizia.

Con riguardo agli ambiti di applicazione, una differenza molto importante tra le varie organizzazioni, che ti consiglio di valutare attentamente prima di candidarti, riguarda in particolare l’Esercito. In tale contesto è prevista la possibilità di essere chiamato/a a partecipare a missioni all’estero in qualità di Ufficiale psicologo.

Quindi prima di candidarti rifletti attentamente su questa possibilità di impiego e chiediti Perché vuoi diventare Militare?

Concorso Psicologo Militare: Caratteristiche Psicoattitudinali

Ma veniamo a noi e al cuore di questo post. Quali sono le caratteristiche psicoattitudinali più importanti da possedere in quanto psicologo/a che si sta candidando per un concorso militare o di polizia?

Tralasciando l’ovvio, ovvero una certa conoscenza/attrazione per i contesti in oggetto, dal punto di vista psicologico è richiesta una certa armonia e integrazione intra e interpersonale.

Tale grado di armonia e di integrazione psicoattitudinale sarà testato attraverso una notevole quantità di test e colloqui. Forse più di qualsiasi altro ruolo militare e di polizia!

Del resto mi sembra ragionevole che ci si voglia assicurare che coloro i quali andranno poi, tra le altre cose, a valutare il profilo psicoattitudinale di altri aspiranti militari e operatori di polizia, palesino un profilo psicologico sostanzialmente equilibrato.

Parlando a dei colleghi non mi dilungherei troppo sul significato di “armonia” e di “integrazione”, lascerei a te le opportune auto-riflessioni in merito.

A livello più squisitamente attitudinale, quindi posta la condizione necessaria ma non sufficiente del profilo psicologico, giusto per farti un’idea sul senso generale del vestire un’uniforme militare o di polizia, ti invito caldamente a leggere questo post: “3 Caratteristiche Attitudinali Militari”.

E quando pensi che sia finita…è appena cominciata!

Non pensare nemmeno per un attimo che la tua vittoria del concorso equivalga, di conseguenza, ad un futuro professionale felice e scevro da difficoltà e interrogativi.

Esclusa la fase di idealizzazione iniziale, come del resto accade per qualsiasi contesto di vita, ti ritroverai ad un certo punto ad affrontare alcune sfide.

Senza volerti rovinare la sorpresa, illustrandoti le innumerevoli sfide a cui sarai chiamato/a a rispondere e senza voler fare terrorismo psicologico sottolineando soltanto gli “oneri”, omettendo i numerosi vantaggi che ti aspettano (sicurezza lavorativa, occasioni formative preziose, peculiarità organizzative, rete professionale, prestigio, ecc.) ti riassumo il tutto con una questione tanto cara a noi psicologi: il setting interno.

Tutta questione di setting

Quando uno/a psicologo/a opera in un contesto organizzativo, quindi non da libero/a professionista, si creano delle dinamiche del tutto peculiari. Da una parte, ti ritrovi la Committenza, ossia in questo caso la Forza Armata o di Polizia che ti assume, che ti chiede di eseguire determinati compiti, rispettando precise linee guida e direttive.

Dall’altra, vi sono i destinatari degli interventi, che possono essere singoli militari/agenti, unità operative, l’organizzazione nel suo insieme.

Devi sapere che in organizzazioni complesse non sempre le direttive incontrano i reali bisogni delle persone, e viceversa: “la mappa non è il territorio”.

Quindi, a volte, o spesso, a seconda anche del tuo ambito di impiego (per esempio il contesto della selezione è molto più strutturato e “prevedibile” rispetto all’impiego in contesti operativi e/o di supporto), dovrai essere capace di analizzare in modo estremamente accurato la domanda psicologica e le conseguenze organizzative delle tue prassi operative.

Se vuoi approfondire ulteriormente la questione ti rimando al post “Psicologia di Confine: lo psicologo militare”, dove appunto analizzo le principali sfide/opportunità del ruolo in questione.

Concorso Psicologo Militare: Caratteristiche Psicoattitudinali. Conclusioni

So che forse ti sto anticipando troppo, ovvero che questi gradi di acume organizzativo possono sopraggiungere solo grazie all’esperienza sul campo, ai successi e, forse, ancor più grazie ai tuoi futuri sbagli e, quindi, dovrei lasciarti allo step della candidatura e dei relativi sforzi per vincere il concorso.

Ciò nonostante, credo che potrà farti piacere buttare lo sguardo “un po’ più avanti”, che qualcuno che ne ha fatta esperienza diretta possa, per lo meno a grandi linee, dirti un po’ ciò che ti aspetta nel momento in cui decidi di diventare uno/a psicologo/a militare o delle forze dell’ordine.

Se al riguardo nutri ancora dei dubbi o, al contrario, vuoi semplicemente consolidare la tua fiducia personale, contattami.

Grazie alla mia passata esperienza nelle selezioni militari in qualità di Ufficiale psicologo, posso aiutarti ad orientarti verso la scelta più consona ai tuoi desideri e alle tue inclinazioni psicoattitudinali, nonché fornirti, in soli due appuntamenti (Test + Colloquio Psicoattitudinale), il tuo grado di prontezza psicoattitudinale.

Inoltre, al termine della consulenza, sarà garantito supporto psicoattitudinale (domande e dubbi successivi) fino al giorno dei tuoi accertamenti attitudinali.

Buon Concorso!

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