Il Colloquio Psico-attitudinale Militare e di Polizia. Cenni introduttivi con il Cap. (cpl.) Psicologo Vincenzo Castaldo, ex selettore militare e fondatore di Invictus Concorsi.
Il Colloquio Psico-attitudinale Militare e di Polizia: Introduzione
Benvenuti sul mio blog, mi chiamo Vincenzo Castaldo, sono uno psicologo delle organizzazioni, psicoterapeuta e già Ufficiale psicologo dell’Esercito Italiano.
L’obiettivo di questo post è quello di fornirti alcune informazioni generali riguardo al colloquio psico-attitudinale militare e di polizia previsto, tra gli altri step valutativi, per i Concorsi indetti da Forze Armate e Forze dell’Ordine.
Il colloquio psico-attitudinale militare e di Polizia è un colloquio volto a valutare due aspetti di un/a candidato/a:
personalità (psico-) e attitudine (-attitudinale).
La prima parte, la parte “psico”, la si può intendere come un’insieme di caratteristiche psicologiche della persona relativamente stabili nel tempo ed è una condizione essenziale perché richiama direttamente il grado di armonia personale nel rapporto con sé stessi, con gli altri e con il mondo, declinato nelle varie situazioni di vita (familiare, amicale, scolastica, sportiva, lavorativa, ecc.).
Senza questa “base”, che ci si aspetta sufficientemente armonica e integrata, difficilmente si prosegue l’iter selettivo.
Importante: prima del o dei Colloqui Psicoattitudinali, sono somministrati i test psicoattitudinali.
Il Colloquio Psico-attitudinale Militare e di Polizia: Avvertenze Generali
NOTA BENE: personalità armonica non significa "normale", cioè non riguarda una persona esente da limiti (che qualcuno chiama impropriamente "difetti"). Ai selettori non interessa sapere se presenti dei limiti caratteriali, perchè è scontato che non sei perfetto/a! Ciò che interessa, infatti, è il rapporto che intrattieni con queste "parti" di te, chiamiamole per intenderci, "spigolose". Molta sofferenza psicologica, infatti, affonda le radici o nella non consapevolezza di queste parti o nella loro non accettazione. Dunque, in definitiva, seguendo questo ragionamento possiamo dire che una personalità equilibrata e armonica non è l'espressione di una persona esente da limiti, ma è una persona che accetta e integra, oltre ai propri punti di forza, anche i propri limiti, esprimendo un grado di serenità/sofferenza tollerabile e gestibile.
Il Colloquio Psico-attitudinale Militare e di Polizia: Tipologie
Ma torniamo a noi.
L’espressione di una personalità complessivamente armonica e integrata viene valutata sia attraverso la somministrazione di specifiche batterie di Test psicoattitudinali, sia attraverso uno o più colloqui psicoattitudinali.
Questa è condizione necessaria ma non sufficiente per superare la selezione psicoattitudinale di Forze Armate e Forze dell’Ordine.
Oltre a non presentare nessuna delle condizioni psicopatologiche indicate negli elenchi delle imperfezioni e delle infermità adottati da ciascuna Forza Armata e di Polizia, bisogna infatti poi anche risultare “adatti” a ricoprire l’incarico. Ovvero bisogna esprimere la giusta attitudine (attesa) per quel determinato ruolo a concorso.
- Alla prima domanda (personalità), risponde principalmente lo Psichiatra Militare e di Polizia;
- Alla seconda domanda (attitudine) risponde soprattutto Il Perito Selettore (quando previsto);
- Mentre lo Psicologo Militare e di Polizia, generalmente, conduce un colloquio integrato, ossia valuta entrambi gli aspetti;
- Infine, vi sarebbe anche un’ulteriore possibilità di colloquio collegiale, ovvero il Colloquio Commissione Accertamenti Attitudinali.
Ma facciamo un esempio concreto. Posto l’equilibrio psichico di un/a candidato/a, al colloquio questi/a riferisce di detestare la possibilità di ricevere comandi e direttive, fatto questo, ovviamente, in completo contrasto con un incarico di Forza Armata o di Polizia.
Sappiamo tutti che, seppur con qualche differenza, sono contesti organizzativi altamente strutturati e gerarchizzati!
E’ ovvio, dunque, concludere che questo/a candidato/a, benché non presenti alcuna problematica psicologica, si vedrà valutato/a negativamente per quanto riguarda l’attitudine. Poiché estremamente divergente dalla richiesta dell’organizzazione/ruolo di riferimento.
La “giusta” Attitudine
Probabilmente, arrivati a questo punto, ti starai chiedendo: “ok, quindi, posta la mia idoneità psicologica, quali caratteristiche attitudinali devo esprimere per poter risultare idoneo/a durante Il Colloquio Psico-attitudinale Militare e di Polizia?”.
La risposta è contenuta nei siti web istituzionali.
Nella mia esperienza (leggi L’ABC della Selezione Psicoattitudinale), molti candidati non leggono e non studiano attentamente il sito istituzionale di riferimento. Di fatto, decretando il proprio insuccesso ancor prima di inviare la domanda di partecipazione al concorso!
Sfogliando il sito istituzionale di Forza Armata o di Polizia di tuo interesse, infatti, troverai innumerevoli informazioni (struttura organizzativa, Uffici/Direzioni/Unità organizzative, Eventi mediatici, Eventi socio-culturali, News, Curiosità, ecc.) che riguardano spesso anche quegli aspetti “intangibili”, come i Valori di riferimento, che ovviamente saranno richiesti a tutti coloro i quali desiderano farne parte.
Colloquio Psico-attitudinale Militare e di Polizia: Aree di Valutazione
Se l’obiettivo del Colloquio Psico-attitudinale Militare e di Polizia è quello di valutare la tua personalità (psico-) e le tue attitudini (-attitudinale), le domande verteranno su queste aree:
- Formazione: scolastica, lavorativa, extra-scolastica (es. sport, corsi di formazione, brevetti, ecc.);
- Ambito Familiare: composizione, storia, qualità delle relazioni, eventi critici, ecc.;
- Area Sociale: Rapporti Interpersonali e Affettivi (amici, parenti, partner, nuove persone);
- Dimensione Personale: domande sul Carattere, le Strategie di Coping (come affronti le difficoltà), Interessi, Hobby, Esperienze di Vita e molto altro;
- Area Attitudinale: Motivazione (perché hai deciso di candidarti), Aspettative, Progetti, Conoscenza del ruolo e del contesto per cui concorri.
Colloquio Psico-attitudinale Militare e di Polizia: Esempi di domande
Per farsi un’idea sulla tipologia di domande che si possono incontrare in un Colloquio Psico-attitudinale Militare e di Polizia:
- Descrivi il tuo carattere (pregi e difetti)
- Qual è stata, sinora, la difficoltà più importante che hai vissuto nella tua vita e come l’hai affrontata?
- Secondo te cosa fa un (ruolo per cui si concorre) Volontario/Agente, Maresciallo/Ispettore o Ufficiale/Commissario)?
- Quali sono secondo te i sacrifici e le sfide della vita militare o di polizia?
- Quali sono secondo te i vantaggi della vita militare o di polizia?
- Perché vuoi diventare militare (o poliziotto, finanziere, carabiniere, penitenziario, ecc.)?
- Cosa ti aspetti dalla vita militare?
- Hai l’occasione di presentarti, parlaci di te…
- Perché hai scelto l’Esercito e non la Marina Militare o l’Aeronautica Militare e viceversa? (a questo proposito leggi Scegliere tra Esercito, Marina e Aeronautica Militare: Guida)
- Come mai hai scelto i Carabinieri, piuttosto che la Polizia di Stato o la Guardia di Finanza? (a tal proposito leggi Scegliere tra Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza: Guida)
- Perché vorresti entrare in Polizia Penitenziaria?
Come vestirsi al colloquio con lo psicologo militare e di polizia?
Forse questo aspetto del come vestirsi al colloquio con lo psicologo (psichiatra, perito selettore e commissione), merita un approfondimento. Effettivamente “sobrio e decoroso”, potrebbe dare adito a diverse interpretazioni, meglio allora chiarire con esempi concreti:
- unghie corte e, per le donne, senza smalto colorato (al più, trasparente);
- capelli corti e ben curati per gli uomini, capelli ordinati o raccolti per le donne;
- evitare monili (bracciali e gioielli) vistosi e/o numerosi.
- per gli uomini: attenzione alla barba. Curata potrebbe “passare”, ma dato che durante l’addestramento non sarà consentita, vi suggerisco di radervi anche per il concorso.
- ancora, per i candidati di sesso femminile, si suggerisce di evitare un trucco “pesante” e troppo appariscente. Così come si suggerisce assolutamente di evitare scollature vistose;
- se candidati per concorsi VFI e Scuole Militari, si suggerisce un abbigliamento classico-sportivo (no pantaloni stracciati e/o maglie e felpe con scritte ambigue e colori sgargianti);
- se candidati per concorsi Ufficiali/Commissari e Marescialli/Ispettori, si suggerisce un completo scuro (giacca e cravatta) per gli uomini e tailleur per le donne;
- completo scuro e tailleur anche per gli agenti delle forze dell’ordine (solo per i colloqui psicoattitudinali, inclusa la commissione).
Naturalmente, si ribadisce una cosa importante: l’abito fa solo “mezzo” monaco. Non sarà certo per una barba che si potrà escludere un candidato altrimenti valido o per non aver indossato la cravatta! L’idoneità psicoattitudinale è un discorso soprattutto di “sostanza”. Però è bene iniziare con il piede giusto. Perché arrivare in un contesto formale con un abbigliamento non consono, veicolerà immediatamente un terribile presagio alla commissione: che non avete la più pallida idea di dove vi troviate!
In conclusione, ciò che suggerisco sempre a tutti i miei aspiranti è: dovete arrivare al colloquio con un aspetto esteriore che sia il più possibile simile a quello che avrete in futuro con la vostra uniforme (o divisa) indossata.
Conclusioni
In conclusione, ancor prima di inviare la tua candidatura e iniziare a preparare Quiz e Prove Fisiche per un concorso indetto da Forze Armate e Forze dell’Ordine, rifletti attentamente sulla tua persona (Perché vuoi diventare Militare? Quali sono i tuoi pregi e difetti? Quali sono i tuoi Valori personali?), magari chiedendo coraggiosamente dei feedback ai tuoi conoscenti (se senti che possono essere sufficientemente imparziali), oppure, perché no, chiedi aiuto ad un/a professionista nella Preparazione Psicoattitudinale per Concorsi Militari e di Polizia.
In modo da Affrontare con Sicurezza il Colloquio Psicoattitudinale Militare e di Polizia. Inoltre, qualunque sia il tuo metodo: prova a metterti apertamente e sinceramente in discussione.
Informati, infine, sulla Forza Armata o di Polizia desiderata. Immagina il ruolo che andresti a ricoprire. Prova a calarti in situazioni lavorative concrete. Prova a chiederti onestamente cosa potrebbe piacerti e se potresti sentirti in grado di affrontarle. Chiediti, soprattutto, cosa ti anima, cosa ti spinge verso questa particolare Organizzazione e verso questo particolare ruolo professionale. La motivazione reale della tua candidatura è il pilastro primario per un colloquio di successo.
Ed è per questo che è fondamentale, in ultima istanza, sondare attentamente e profondamente i tuoi reali desideri.
Lacan diceva, tra le altre cose, che i desideri sono atti di responsabilità. Motivo per cui solo agendo responsabilmente riuscirai a motivare e a trasmettere efficacemente i tuoi desideri al tuo interlocutore, ossia dimostrandoti una persona che agisce in modo equilibrato, riflessivo, con la consapevolezza che i suoi desideri, i suoi comportamenti, le sue decisioni, producono delle conseguenze per sé stesso/a e per gli altri.
Buon concorso!