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5 Consigli inutili per un Cattivo Colloquio attitudinale

5 Consigli inutili per un Cattivo Colloquio attitudinale

5 Consigli inutili per un Cattivo Colloquio attitudinale. Indicazioni inutili con il dott. Vincenzo Castaldo, già Ufficiale psicologo addetto ai concorsi militari.



Lo so, lo so. Starai pensando “ma dove accidenti stai andando a parare! Un post pro-fallimento!?”

In realtà, da sempre nella mia vita professionale e non, adoro definire un concetto partendo dall’opposto o, meglio, da tutto quello che “non dovrebbe essere”. Quello che gli inglesi chiamano worst case scenario.

Dunque, poste le infinite possibilità creative per rovinare un colloquio psicoattitudinale, vediamo un pò cosa (NON) fare per intraprendere una cattiva intervista.

5 consigli inutili per un cattivo colloquio attitudinale: Sii te stesso/a

Sii te stesso/a un paio di pifferi! Sarebbe molto più corretto dire sii quella parte di te stesso/a che tu ritieni possa essere appetibile/compatibile con quella particolare figura professionale.

Noi siamo tante cose, siamo seri, ironici, formali, informali e chissà quante infinite altre caratteristiche. Ovviamente, cambiano le dosi di questi ingredienti tra una persona e l’altra, ma siamo, in fondo, fatti tutti della stessa pasta (materia, direbbero i fisici).

Dunque, sarebbe impensabile arrivare al colloquio come se fossimo di fronte ad un nostro genitore, partner o amico/a.

Occhio!! Non ti sto invitando implicitamente a mentire. Fingere quello che non si è inutile (perché emerge) e dannoso (perché magari vieni valutato non idoneo non necessariamente perché lo sei, ma perché hai finto al colloquio!).

L’invito che ti sto rivolgendo qui è alla “modulazione”, ovvero devi sapere intelligere la situazione per predisporti al meglio emotivamente, cognitivamente e a livello comportamentale.

Per approfondire il tema della sincerità al colloquio clicca qui.

5 consigli inutili per un cattivo colloquio attitudinale: Venditi bene

Venditi bene potrebbe far colpo (forse) se la professione che stessi ricercando fosse, appunto, da venditore. Altrimenti occhio a quanta “seduzione” lasci trapelare durante il colloquio. Il tuo colloquiatore, soprattutto in ambito militare, potrebbe guardarti, a dir poco, con forte sospetto. Insomma, i ruffiani non ci piacciono, te lo dico senza tanti giri di parole.

Il ruffiano (manipolatore), a nostro modo di vedere, strizza l’occhio un po’ troppo da vicino alla corruttibilità. Quindi, ancora una volta, vendersi bene lo devi intendere come mettere in risalto quelle tue caratteristiche di personalità, capacità e competenze maturate (sostanziate da esperienze reali) che ritieni possano collimare con le esigenze organizzative (senza mentire).

5 consigli inutili per un cattivo colloquio attitudinale: Mostrati sicuro/a

Mostrati sicuro/a, ma non robocop. Anche qui il punto di equilibrio è molto labile tra l’insicurezza e la spavalderia.

Se sicuro/a per te significa affermare di non aver mai litigato in vita tua o di non aver, più in generale, mai provato una sensazione sgradevole o di fragilità, un momento di difficoltà, un rimorso o un rimpianto, ebbene, sei sulla buona strada per tornare a casa.

La sicurezza personale va di pari passo con l’autoefficacia, che è un sentire di essere capaci nello svolgere un determinato compito o affrontare una determinata situazione. Va da sé che se io già in passato, a scuola, nello sport, nella vita in generale, ho avuto modo di testarmi e di avere (anche solo qualche volta) successo, allora ecco che posso attingere a questi esempi storici per palesare e sostanziare la mia sicurezza. Perché si fonda su fatti realmente avvenuti e su sensazioni realmente sperimentate. Ma, diciamocelo sinceramente, se arrivo al concorso senza poter supportare la mia affermazione di sicurezza con eventi concreti e pertinenti, è molto difficile riuscire a fornire una motivazione efficace ai selezionatori.

5 consigli inutili per un cattivo colloquio attitudinale: mani inchiodate sulle gambe

Quarto importantissimo consiglio inutile, ti raccomando, non gesticolare! Gesticolare non serve per accompagnare il discorso da un punto di vista non verbale, no! Gesticolare è sinonimo di ansia da prestazione! Ovviamente, nel discorso rientra anche lo sbattere le palpebre. A costo di sanguinare, mai chiudere gli occhi per lubrificarli! Inoltre, devi assolutamente guardare il tuo selezionatore costantemente fisso negli occhi, quasi a volergli incutere timore. Naturalmente, se per caso l’Ufficiale dovesse accennare ad una battuta ironica o un sorriso, tu resta impassibile, non modulare il tuo comportamento, è solo un tranello!

5° consiglio: Considera il selezionatore come un tuo “amico

Volevo proprio riprendere questa frase letta da qualche parte. Quando la lessi non sapevo se ridere, piangere o tutt’e due insieme. Tipo alla finale (spoiler!) di Old Boy.

Seguendo questo ultimo consiglio, ti suggerisco di sbattere vigorosamente la porta quando entri, ovviamente senza chiedere né il permesso di entrare, né di poterti sedere. Indossa abiti informali, meglio se strappati e molto appariscenti o originali. Non tagliarti i capelli se sono molto lunghi, non farti la barba e, se hai orecchini o dilatatori, tienili. Quando entri, ti raccomando, sposta subito la sedia e piazzati con i gomiti sulla scrivania dell’Ufficiale.

Magari quando rispondi, guarda altrove con aria da trapper scazzato. O, piuttosto, rispondi alle domande con altrettante domande. Magari, perché no, se è il tuo tipo erotico, chiedigli/le anche il numero privato a fine colloquio. Usa un liguaggio colloquiale, magari qualche sana parolaccia farà colpo sul tuo interlocutore. Ti raccomando, quando sei in sala d’attesa non sederti composto, meglio se resti in piedi, appoggiandone uno contro il muro a mo’ di gioventù bruciata. E, per finire, quando non sai cosa rispondere, fatti una grassa risata. Il selezionatore riderà con te.

Disclaimer: Tutti gli esempi sopra riportati, non sono di fantasia, sono frutto di esperienze reali vissute nella mia passata esperienza di selettore militare.

Se vuoi approfondire (seriamente) il tema dei miti e delle leggende sullo psicologo militare clicca qui.

Preparati con un ex Ufficiale psicologo selettore militare

Tragicomico a parte, lascio a te lo sforzo di convertire in positivo tutto quanto qui affermato in chiave negativa.

Se vuoi evitare questi ed altri infiniti modi per commettere errori durante il tuo colloquio, contattami.

In due appuntamenti (Test psicoattitudinali + Colloquio) ti dirò, tra le altre cose, tutto ciò che NON devi essere, pensare o fare durante gli accertamenti attitudinali militari e di polizia.

Inoltre, al termine della preparazione, sarà garantito supporto psicoattitudinale (domande, dubbi e chiarimenti) fino al giorno dei tuoi accertamenti attitudinali.

E ricorda, Con Invictus Concorsi non perdi mai: o vinci, o impari.

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